A pochi giorni dalla morte di Mihajlovie e Pelè, altro lutto nel Mondo del calcio. Addio a Gianluca Vialli, sconfitto a 58 anni da un brutto male al pancreas.
L’ex campione di Sampdoria, Juventus, Cremonese, Chelsea, della nazionale italiana Gianluca Vialli fu costretto a lasciare lo staff della nazionale italiana di Roberto Mancini per l’aggravarsi delle sue condizioni. Da vari anni infatti era in cura per combattere il tumore al pancreas che gli fu diagnosticato nel 2017.
La notizia della dipartita di Vialli è stata data dalla famiglia del fuoriclasse che scrive: “Con incommensurabile tristezza annunciamo la scomparsa di Gianluca Vialli.Circondato dalla sua famiglia è spirato la notte scorsa dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori”.
LA LETTERA DELLA SAMPDORIA
C’è già chi ti immagina tra Paolo e Vuja, felici di riabbracciarti ma altrettanto stupiti di rivederti così presto. Sì, presto Luca. Troppo presto. Dicono che non si sia mai pronti per salutare un compagno di viaggio e, purtroppo, è davvero così. Il tuo compagno di viaggio – come avevi deciso di chiamarlo – ti ha fatto scendere dal treno a 58 anni, strappando infame il tuo biglietto per nuovi orizzonti e traguardi. Un biglietto per la vita che, in fondo, valeva un po’ per tutti i tifosi blucerchiati.
Di strada insieme ne abbiamo fatta parecchia, crescendo e cercando, vincendo e sognando. Sei arrivato ragazzino, ti salutiamo uomo. Ti ricorderemo ragazzo e centravanti implacabile, perché gli eroi son tutti giovani e belli e tu, da quell’estate 1984, sei stato il nostro eroe. Forte e bellissimo, con quel 9 stampato sulla schiena e il tricolore cucito sul cuore. Condottiero della Sampdoria più forte, in coppia là davanti con il tuo gemello Bobby Gol. In tre parole: uno di noi.
Una percezione rimasta tale dopo aver salutato in lacrime Genova e la Sud. Proprio così: pur alzando trofei in giro per l’Europa con colori, tute e abiti differenti, Gianluca Vialli era sampdoriano e i sampdoriani erano con Gianluca Vialli. Con te, nella vittoria e nella sconfitta, nella salute e nella malattia. A Berna come a Göteborg, a Marassi il 19 maggio 1991 come a Wembley un anno e un giorno più tardi. O come ancora a Wembley ma nel luglio 2021: c’eravamo tutti in quell’abbraccio al Mancio, in quel pianto a dirotto che non dimenticheremo mai.
Non dimenticheremo i tuoi 141 goals, le tue rovesciate, le tue maglie in cashmire, il tuo orecchino, i tuoi capelli biondo platino, il tuo bomber degli Ultras. Ci hai dato tanto, ti abbiamo dato tanto: sì, è stato amore, reciproco, infinito. Un amore che non morirà, oggi, con te. Continueremo ad amarti e adorarti perché – lo sai bene del resto – tu sei meglio di Pelé. E perché, nonostante tutto, la nostra bella stagione è destinata a non finire mai. Continuerà a brillare in quel cielo cerchiato di blu su cui tu, Luca, hai firmato per sempre. «Per chi?». «Per noi!».
Alla moglie Cathryn, alle figlie Olivia e Sofia e a tutta la famiglia Vialli le più sentite condoglianze da parte della società.
LA LETTERA DELLA JUVENTUS
“Che tristezza infinita, Gianluca. Oggi, 6 gennaio 2023, arriva la notizia che speravamo di non ricevere mai. Ci lascia un campione, anzi, una leggenda, un grande uomo, un pezzo di noi e della nostra storia. Siamo stati con te da sempre, Gianluca: da quando arrivasti nel 1992 e fu amore a prima vista. Eri uno dei primi tasselli di una Juve che sarebbe tornata, proprio con te, in cima all’Europa. Di te abbiamo amato tutto, ma proprio tutto: il tuo sorriso, il tuo essere contemporaneamente campione e leader, in campo e in spogliatoio, il tuo essere adorabilmente guascone, la tua cultura, la tua classe, che dimostrasti fino all’ultimo giorno in bianconero. I nostri momenti più belli di quegli anni portano inevitabilmente a qualcosa che ti racconta: quell’esultanza, alla rimonta completata contro la Fiorentina nel 1994, quando tutto lo stadio era avvolto da un boato e tu no, prendesti la palla e dicesti “andiamola a vincere”. E sappiamo come andò a finire. Quella Coppa, che alzasti al cielo in una notte tiepida di Roma, intervallando con quell’attimo infinito un pianto dirotto che iniziò al momento del rigore decisivo. E quel pianto era il nostro: dolcissimo, inarrestabile”.
MESSAGGIO DEL CHELSEA
“Mancherai a tanti. Sei una leggenda per noi e per tutto il calcio. Riposa in pace, Gianluca Vialli”.
MESSAGGIO DEL WATFORD:
“Tutti al Watford FC sono rattristati nell’apprendere della scomparsa del nostro ex allenatore Gianluca Vialli. I nostri pensieri sono con la sua famiglia e i suoi amici”.
MESSAGGIO GRAVINA PRESIDENTE FIGC
Gabriele Gravina, non ha nascosto la sua commozione per un addio purtroppo atteso. “Sono profondamente addolorato, ho sperato fino all’ultimo che riuscisse a compiere un altro miracolo, eppure mi conforta la certezza che quello che ha fatto per il calcio italiano e la maglia azzurra non sarà mai dimenticato. Senza giri di parole: Gianluca era una splendida persona e lascia un vuoto incolmabile, in Nazionale e in tutti coloro che ne hanno apprezzato le straordinarie qualità umane”.
INFANTINO PRESIDENTE FIFA