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È morto a Parigi, all’età di 91 anni il regista franco-svizzero Jean-Luc Godard, maestro della Nouvelle Vague, colui che inventò a fare cinema portando la macchina da presa sulla strada.

Godard è uno dei registi che più ha influenzato il cinema francese, con oltre 150 opere tra film e video.

Fra i più famosi, quello che viene considerato il manifesto della Nouvelle Vague, ‘A bout de souffle’ (All’ultimo respiro), fu girato nel 1960 con protagonisti Jean-Paul Belmondo e Jean Seberg.

Poi, ‘Il disprezzo’, con Brigitte Bardot e Michel Piccoli, ‘Pierrot le fou’ (Il bandito delle 11), sempre con Jean-Paul Belmondo, e “Si salvi chi può (la vita)”, con Isabelle Huppert.

Il presidente francese Macron lo ricorda con un tweet: “Nel cinema francese, fu come un’apparizione. Poi, ne divenne un maestro”. “Era il più iconoclasta fra i registi della Nouvelle Vague, aveva inventato un’arte assolutamente moderna, intensamente libera. Perdiamo un tesoro nazionale, uno sguardo da genio”.

Anche la città di Venezia lo ricorda, infatti alla Mostra del cinema ebbe due Leoni d’oro. ll presidente, il Cda, il direttore della Mostra del Cinema e la Biennale di Venezia tutta ricordano con grande commozione e ammirazione il regista Jean-Luc Godard, fra i più rilevanti e influenti autori della storia del cinema, protagonista e simbolo di quel movimento spartiacque fra cinema classico e moderno che è stato la Nouvelle Vague. Il regista francese appartiene alla storia della Mostra di Venezia. Nel complesso, ha partecipato varie volte al concorso, ricevendo più premi fin dagli inizi della carriera, con alcune delle sue opere più originali e intense che l’hanno reso celebre, quali Questa è la mia vita (Vivre sa vie, Premio Speciale della Giuria), Una donna sposata (Une femme mariée, 1964), Il bandito delle 11 (Pierrot le fou, 1965), La cinese (La chinoise, 1967, Premio Speciale della Giuria), Crepa padrone, tutto va bene (Tout va bien, 1972), Numéro deux (1976). In seguito, oltre che col Leone d’oro Prénom Carmen, Jean-Luc Godard è stato presente a Venezia con Germania nove zero (Allemagne 90 neuf zéro, 1991, Medaglia d’oro della Presidenza del Senato, Osella d’oro per la colonna sonora), Ahimè (Hélas pour moi, 1993), For Ever Mozart (1996) e Dans le noir du temps (2002).

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