In serata, due dei vari missili lanciati contro l’Ucraina sono caduti sul territorio della Polonia provocando due morti.
La notizia è stata riportata dall’emittente polacca Zet ed è stata confermata dai vigili del fuoco polacchi. Ci sono varie ipotesi al vaglio. Alcuni media parlano di missili lanciati in territorio polacco volutamente, mentre altri media informano che a provocare l’esplosione sarebbero stati i resti di un missile russo abbattuto dalle Forze armate ucraine.
Il premier polacco Mateusz Morawiecki ha subito convocato una riunione urgente del Comitato per la sicurezza nazionale e la difesa” con il presidente Andrzej Duda. Indetto anche un incontro d’emergenza da parte del governo. La Russia respinge ogni accusa e dichiara: “Non è stato lanciato alcun missile vicino al confine ucraino-polacco, è una provocazione mirata a provocare un’escalation”.
La Nato frattanto ha convocato per domani mattina a Bruxelles una riunione del Consiglio Atlantico della Nato, a livello di ambasciatori dei Paesi alleati. L’obiettivo è fare il punto della situazione. Saranno esaminati i report sull’accaduto e la Polonia mostrerà i dati in suo possesso e renderà note eventuali sue richieste.
Zielenski, presidente ucraino, ha dichiarato alla Nextra, che l’attacco di oggi alla Polonia, territorio della Nato è “un’escalation molto significativa” ed “è necessario agire”. Inoltre ha aggiunto, che i raid russi di oggi sull’Ucraina sono “uno schiaffo in faccia” al G20.
L’Ungheria ha convocato il Consiglio di Difesa come ha reso noto dal portavoce del governo Zoltan Kovacs. La decisione è giunta “in risposta all’interruzione del trasferimento di petrolio attraverso l’oleodotto Druzhba e al missile che ha colpito il territorio della Polonia.