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A Selinunte, antica città siceliota situata sulla costa sud-occidentale della Sicilia, sono stati scoperti nuovi reperti importantisasimi e inattessi, come ha dichiarato l’archeologo Clemente Marconi.

Un’agorà di circa 33 mila metri quadrati, la più grande del mondo antico, che torna a mostrare i suoi confini. E poi sull’acropoli, i resti di quello che sembra essere stato il luogo sacro dei primissimi coloni greci di Selinunte, arrivati al seguito del fondatore Pammilo da Megara Hyblea.

Ci sono amuleti e oggetti di grande valore, simili sono stati trovati a Delfi, in Grecia.  Queste scoperte, sono state fatte negli scavi effettuati e guidati da Clemente Marconi nel parco archeologico siciliano. Ci hanno lavorato insieme per la prima volta due missioni internazionali, quella dell’Institute of Fine Arts della New York University e dell’Università degli Studi di Milano con la squadra dell’Istituto Archeologico Germanico.

Questi ritrovamenti importanti, hanno riportato alla luce i confini dell’agorà, dalle dimensioni enormi, basti pensare che sono il doppio di Piazza del Popolo a Roma e la forma vagamente trapezoidale con al centro, unico monumento, una tomba, forse proprio quella del fondatore. La scoperta più importante però, è stata quella di una faglia d’acqua sotto le fondazioni del tempio A, un particolare, che l’archeologo dichiara, “che conferma l’ipotesi che i primi coloni greci si siano insediati proprio in questa porzione meridionale dell’Acropoli”. E’ qui, insomma, che nasce l’antica Selinus.

 

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